mardi 21 janvier 2014

DIGITA MUSICALuca Castelli
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21/01/2014
Il Prince del deserto, in lavorazione un remake tuareg di Purple Rain
Minneapolis, 1984.                  Agadez, 2014. 
Finanziato da una campagna crowdfunding, diretto dall'etnomusicologo-blogger Christopher Kirkley e interpretato dal chitarrista Mdou Moctar, “Akounak Tedalat Taha Tazoughai” ripercorrerà le orme del cult movie del 1984, celebrando la ricchezza della scena musicale del Sahel.
E' uno di quei progetti che sprigionano scintille di esotica meraviglia fin dalla descrizione: un remake diPurple Rain, il film con Prince del 1984, girato in Niger e interpretato e suonato da artisti tuareg . Ma non si tratta di un miraggio: a giudicare dai risultati della sua campagna di finanziamento in corso su Kickstarter e dalla credibilità del suo artefice principale, il film diventerà davvero realtà nei prossimi mesi.  

Dietro al progetto c'è Christopher Kirkley, nome anglosassone che non richiama forse alla mente immediati paesaggi africani ma dietro a cui si nasconde un curriculum interessante e fortemente speziato di Sahel. Puntando il suo telescopio dal versante nord-occidentale degli Stati Uniti (Portland) a quello del continente africano, dal 2009 Kirkley svolge un prezioso e minuzioso lavoro di ricerca, con particolare attenzione ai suoni subsahariani e alla cultura tuareg.  

Lo fa attraverso un blog diventato etichetta discografica, Sahel Sounds , la cui produzione-simbolo èMusic from Saharan Cellphones , compilation di “brani recuperati dalle schede di telefoni cellulari nel deserto del Sahara”, di cui si può ascoltare la versione integrale su Bandcamp (compreso ilsecondo episodio ). Una caldissima dimostrazione lo-fi di come le nuove tecnologie e le reti digitali possano essere un mezzo straordinario per la tutela, l'archiviazione e la diffusione delle culture del mondo.  

Autodefinitosi “guerrilla ethnomusicologist”, Kirkley ha progettato il remake di Purple Rain assieme al videomaker marsigliese Jerome Fino. Finanziato grazie a una campagna di crowdfunding su Kickstarter(l'obiettivo iniziale di 12mila dollari è già stato raggiunto, ma la raccolta proseguirà fino al 12 febbraio), il film sarà girato a febbraio ad Agadez, in Niger, utilizzando “tecniche del neorealismo italiano”, e si intitolerà Akounak Tedalat Taha Tazoughai . In lingua tuareg significa “pioggia dal color blu con una traccia di rosso”: cioè, “purple rain” (l'ironia nella scelta dei nomi evidentemente è un marchio di fabbrica degli artisti coinvolti: uno dei siti curati da Fino è l'impronunciabile e tantomeno memorizzabileazertyuiopqsdfghjklmwxcvbn.org ).  

Secondo Kirkley, più che un vero e proprio remake si tratterà di un omaggio, che mescolerà forti elementi derivati dal film con Prince a riferimenti a The Harder They Come , altro film-culto a forti tinte musicali (giamaicane, con protagonista il cantante reggae Jimmy Cliff). La storia seguirà le vicende di un chitarrista interpretato da Mdou Moctar (uno degli artisti presenti in  Music from Saharan Cellphones) e la sua lotta per riuscire a farsi notare nella scena musicale tuareg. In ciò, ricalcherà a grandi righe ma a diverse latitudini la trama di  Purple Rain, un'opera che esattamente trent'anni fa rappresentò l'esordio cinematografico di Prince e fu trampolino di lancio per un album/colonna sonora che portò a casa un Oscardue Grammy e proiettò nel firmamento brani come la title-track, Let's Go Crazy e When Doves Cry .  

In Akounak Tedalat Taha Tazoughai, la musica sarà però quella del Sahara. Kirkley spiega che saranno incluse numerose performance live e il film promette di diventare un interessante documento (in forma fiction) di una scena molto vivace, nata oltre trent'anni fa come espressione folk di un movimento politico e diventata di recente popolare anche in Europa e negli USA (spesso con l'etichetta di “blues del deserto”) grazie al successo di artisti come Tinariwen e Bombino. “Sarà il primo film girato interamente in lingua tuareg, per la precisione un misto di dialetti delle zone Aïr e Azawagh”, dice Kirkley. E lascerà in sottofondo il discorso politico, spesso dominante nei documentari sui tuareg, insistendo invece sugli aspetti sociali e sulle trasformazioni a cui la cultura di questa popolazione nomadica del Sahara è oggi sottoposta, anche con la complicità della tecnologia. “Non sarà un film di kalashnikov, ma di telefonini, motociclette e chitarre”.  

 
Il trailer del film distribuito su Kickstarter   

 http://www.lastampa.it/2014/01/21/blogs/digita-musica/il-prince-del-deserto-in-lavorazione-un-remake-tuareg-di-purple-rain-i1Uv9SrRbVkTttTsMDs66N/pagina.html

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